Raffinerie italiane: rischio "Golden Power" e preoccupazione per oltre 18mila lavoratori
La vendita dello storico gruppo italiano petrolifero Italiana Petroli (IP) alla compagnia di Stato dell’Azerbaigian, SOCAR, rischia il Golden Power. L'operazione da 3 miliardi di euro che affida a un’entità controllata da un governo straniero una fetta strategica della raffinazione e della distribuzione di carburanti in Italia, rischia infatti l’uso dei poteri speciali per tutelare la sicurezza e la sovranità energetica nazionale.
La firma dell’accordo preliminare tra la famiglia Brachetti Peretti e Socar potrebbe mettere a rischio il futuro di oltre 18mila lavoratori negli impianti di Falconara e Trecate.
La rete di oltre 4.600 distributori e la capacità di raffinazione di 10 milioni di tonnellate annue sono oggi infrastrutture critiche per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici dell’Italia.
Quindi dopo che l’operazione verrà notificata alla Presidenza del Consiglio, il Governo avrà 45 giorni di tempo per decidere se dare il via libera, apporre prescrizioni oppure bloccare l'intera operazione per garantire la tutela degli interessi nazionali.
Intanto i senatori di Fratelli d'Italia Elena Leonardi e Gaetano Nastri hanno presentato
una interrogazione ai ministri delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, per "sapere del possibile coinvolgimento di Socar nell'esportazione di petrolio russo anche rispetto alle decisioni che l'Unione europea potrebbe prendere dopo le interrogazioni sul rischio che Socar possa esportare gas proveniente dalla Russia,attraverso la collaborazione con Gazprom e Lukoil.

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