E’nato Ciwas 4 FEM. Intervista al Presidente Ciwas: Dott. Andrea Pambianchi
1. Che cos'è CIWAS 4 FEM e perché avete sentito l'urgenza di far nascere questo progetto?
CIWAS 4 FEM è il progetto della nostra Confederazione dedicato alla Gender Equality nello Sport. L'urgenza non nasce da un'improvvisa scoperta, ma dalla consapevolezza maturata giorno dopo giorno: nel nostro settore, come in molti altri, le donne devono ancora superare barriere che per gli uomini semplicemente non esistono.
Ci siamo ispirati a una frase che riassume perfettamente la nostra visione: "Per poter correre bisogna prima aprire le strade". Ecco, CIWAS 4 FEM nasce per aprire queste strade in modo concreto, non con manifesti teorici ma con azioni misurabili. Rappresentiamo oltre 420 club in tutta Italia e abbiamo la responsabilità di usare questa rete per generare cambiamento culturale reale. Non potevamo più limitarci a dichiarazioni di principio mentre tante donne nello sport continuano a incontrare ostacoli strutturali che ne limitano il potenziale.
2. CIWAS 4 FEM si articola in quattro iniziative molto diverse tra loro: qual è il filo conduttore che le unisce?
Il filo conduttore è l'azione concreta su livelli complementari. Abbiamo scelto di non concentrarci su un unico fronte perché la Gender Equality richiede interventi sistemici.
Con la petizione per intitolare lo Stadio della Farnesina a Paola Pigni lavoriamo sul piano simbolico: riconoscere pubblicamente chi ha aperto strade è fondamentale per ispirare le nuove generazioni. Paola non è stata solo un'atleta straordinaria, ma una pioniera che ha combattuto pregiudizi culturali profondi.
Il sostegno al Manifesto "Donne di Sport" di MSA agisce sul piano strutturale: quote di rappresentanza, mentoring, formazione sulla leadership inclusiva. Sono misure concrete che cambiano le organizzazioni dall'interno.
Con "Step by Step for Difference" e Differenza Donna interveniamo sul piano sociale: portiamo il benessere attraverso lo sport a donne e bambini vittime di violenza, dimostrando che il wellness è strumento di recupero e empowerment.
Infine, "Aria Nuova per lo Sport" lavora sul piano culturale: combattere stereotipi e discriminazioni attraverso comunicazione e sensibilizzazione.
Quattro livelli diversi, un'unica direzione: aprire strade dove oggi ci sono muri.
3. Quanto è importante, secondo voi, passare dalle dichiarazioni di principio ad interventi tangibili come l'intitolazione di uno stadio, il sostegno alla leadership femminile o i progetti contro la violenza?
È fondamentale e non rinunciabile. Il nostro settore è pieno di buone intenzioni che restano sulla carta. Noi abbiamo scelto un approccio diverso: ogni iniziativa di CIWAS 4 FEM ha obiettivi misurabili.
Prendiamo "Step by Step": non diciamo genericamente "sosteniamo le donne vittime di violenza", ma doniamo concretamente 18 sessioni di allenamento e mindfulness presso 9 sedi di Differenza Donna. Sono numeri, sono persone, sono risultati verificabili.
Oppure il Manifesto "Donne di Sport": non si limita a dichiarare che "serve più parità", ma elenca 10 azioni precise - dalle quote di rappresentanza ai programmi di mentoring - che ogni organizzazione può adottare e rendicontare.
Le dichiarazioni di principio servono a orientare, ma sono le azioni tangibili che cambiano la realtà. E noi vogliamo cambiare la realtà, non solo parlarne. CIWAS ha sempre creduto che la credibilità si costruisca con i fatti: abbiamo eliminato le quote di affiliazione per abbattere barriere economiche, costruiamo partnership con istituzioni e aziende leader per portare valore concreto ai nostri affiliati. CIWAS 4 FEM segue esattamente questa filosofia.
4. CIWAS 4 FEM è definito un progetto in crescita: quali sono i prossimi passi e che ruolo possono avere cittadini, istituzioni e mondo sportivo?
CIWAS 4 FEM è nato con quattro iniziative ma è strutturato per crescere. Stiamo già lavorando su nuovi fronti: formazione specifica sulla leadership femminile per le nostre affiliate, protocolli di inclusività da implementare nei club, collaborazioni con università per ricerca sul gender gap nel wellness.
Ma il progetto può crescere solo se diventa patrimonio collettivo.
I cittadini possono agire subito: firmare la petizione per Paola Pigni e il Manifesto "Donne di Sport" richiede 30 secondi ma ha un impatto simbolico enorme. Ogni firma è un messaggio alle istituzioni.
Le istituzioni hanno il potere di trasformare le buone pratiche in politiche sistemiche. Chiediamo loro di riconoscere il valore delle pioniere come Paola Pigni, di sostenere progetti come Ciwas 4 Fem e di promuovere la rappresentanza femminile negli organismi sportivi.
Il mondo sportivo - club, federazioni, aziende - deve passare dalle parole ai fatti. Implementare il Manifesto "Donne di Sport" nelle proprie strutture, creare opportunità concrete di crescita per le donne, misurare e rendicontare i progressi.
CIWAS 4 FEM non è solo "il progetto di CIWAS per le donne". È un movimento per aprire strade che tutti - uomini e donne - dobbiamo percorrere insieme. Perché uno sport più equo è semplicemente uno sport migliore. E un Paese che valorizza il talento a prescindere dal genere è un Paese più forte.
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